18 febbraio 1999
Caro Marco,

 Da piccolo ero grassottello e non tanto alto. I capelli erano castani e gli occhi, chi l osa, non me li sono mai visti da vicino. Diciamo sul grigio-verde. Quan-do mi guardavo allo specchio ero preoccupato, perché non vedevo gli occhi che si muovevano. Infatti, quando giravo gli occhi non li vedevo più nello specchio, per-ché tenevo la faccia immobile. Lo dicevo preoccupato ai miei e loro ridevano. Fin-ché un giorno, invece di girare gli occhi ho girato la faccia tenendo gli occhi fissi sullo specchio. E così mi sono rassicurato perché ho visto che gli occhi si muove-vano. 
Un’altra interessante mia caratteristica erano le cosciotte belle grosse e du-re. Poiché allora si portavano i pantaloni corti, qualche signore  grande e grosso, guardandomi diceva: “Che belle cosciotte!” e mi dava una pacca che le faceva di-ventare tutte rosse. Lui si divertiva, ma io meno. E pensare che lui credeva di farmi un complimento.
 Per il futuro, anche dopo le Elementari, se mi scriverai io ti risponderò. 

Ti saluto.

Ciao